“Il cibo della mensa è scadente, non possiamo più accettare che i nostri figli non mangiano”. Genitori sul piede di guerra, parte la protesta delle famiglie che hanno deciso di boicottare il servizio mensa.
Qualità del cibo scadente e menù che non viene rispettato, parte la singolare protesta dei genitori degli alunni delle scuole Sarnesi. Da oggi, infatti, gli alunni delle scuole primarie di Borgo, Masseria della Corte e i plessi Laudisio e via Roma porteranno il pasto da casa e non mangeranno il cibo preparato della mensa. Tutto nasce dopo mesi di segnalazioni e incontri, ma senza avere risposte, quindi, da qui la decisione dei genitori di iniziare una protesta, che durerà tre giorni.
I motivi della scelta, sono le continue lamentele che ormai da mesi portano a conoscenza sia dell'amministrazione comunale che dei responsabili della mensa, ma tutto sembra sia rimasto inascoltato. Troppo spesso i bambini non mangiano a scuola per la scarsa qualità del cibo offerto, ma il disappunto nasce anche sulla varietà della dieta offerta, che viene studiata ad hoc da nutrizionisti per il fabbisogno dei bambini, ma ormai da tempo non viene rispettata. Dunque, un vero e proprio ammutinamento da parte dei genitori.
Un pasto costa 2 euro e 98 centesimi al giorno
Il servizio mensa scolastica, è stato aggiudicato alla Ristonet, lo scorso mese di novembre, per 2,98 euro a pasto fino al 2025, per l’importo complessivo di 715mila euro. La ditta di Poggiomarino, ma con sede legale a Pagani, è già stata affidataria in passato del servizio. Con il nuovo appalto, un pasto per la mensa scolastica costa al Comune di Sarno solamente 2,98 euro per studente al giorno a fronte dei 3,12 euro precedentemente versati, introducendo, tra l'altro, le nuove tabelle dietetiche approvate dall'Asl Salerno. La Ristonet, gestisce il servizio in molti altri comuni del comprensorio tra cui: Nocera Inferiore, Pagani, Boscoreale, Pompei, Torre Annunziata.
Cocca chiede la convocazione ad horas della consulta
Ad intervenire sulla questione è il consigliere comunale Giovanni Cocca: “La protesta dei genitori è un fatto gravissimo, loro pagano per avere un pasto è questi sono i risultati. Si sono fatte tantissime riunioni di consulta ma non si è avuto nessun risultato. Ormai la consulta è dedicata esclusivamente alla mensa. Come gruppi civici chiederemo una convocazione ad horas della consulta e vogliamo anche sapere a che punto è l’istituzione del comitato mensa chiesto dai genitori e quali sono le ragioni di tutto questo malcontento per il servizio erogato. Siamo alle solite, nessuna capacità di gestire politicamente un servizio che è fondamentale per i nostri piccoli alunni”, conclude Cocca.
Crescenzo: “Siamo di fronte ad un fatto gravissimo, l’amministrazione deve risolvere al meglio la vicenda"
“Se tutti i genitori si lamentano l’amministrazione non può fare orecchie da mercante e far finta di nulla e gestire in modo allegro la questione, anzi si deve intestare la protesta e utilizzare il proprio peso istituzionale per risolvere al meglio la vicenda. – spiega il vicepresidente del consiglio comunale Domenico Crescenzo - Ma vi è di più, la salute e il benessere dei figli della nostra terra non possono essere demandati a tecnicismi burocratici e amministrativi, ma devono elevarsi ad una tutela superiore pronta a sfatare qualsiasi tipo di dubbio o preoccupazione. Siamo di fronte ad un fatto gravissimo e la politica gestionale non può e non deve, visto gli interessi in gioco, pensare di tutelare l’imprenditore a danno dei nostri bambini. In ogni modo confido nella consulta scolastica e nei membri che la compongono affinché si affronti in modo energico e di forza la problematica. Sicuro, che se ci sarà bisogno, tutti saranno pronti a dare la propria disponibilità per la risoluzione dei problemi. Soluzioni che devono arrivare in tempi stretti, perché stiamo parlando della salute dei nostri figli”.
Sulla questione è intervenuto anche l'assessore Gianpaolo Salvato