"Ho avuto una lunga conversazione con Scholz, Macron, Sunak e Meloni.
Siamo uniti nel sostegno all'Ucraina".
Svolta in Ucraina, Usa e Germania pronti a inviare i tank
Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca. "Non c'è nessuna minaccia alla Russia in tutto questo". Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca annunciando l'invio dei tank Abrams a Kiev. "Aiutiamo l'Ucraina a difendersi", ha sottolineato il presidente americano, "la nostra non è un'offensiva contro la Russia". Biden conferma l'invio di 31 tank Abrams all'Ucraina, su raccomandazione del Pentagono. Gli Usa e l'Europa sono "totalmente uniti nel sostegno all'Ucraina", a dispetto della Russia che si aspettava che "ci saremmo separati",
L'ambasciatore russo in Germania Sergey Nechaev afferma che la decisione tedesca è "altamente pericolosa" e "porta il conflitto a un nuovo livello". Per l'ambasciatore, citato dalla Tass, la decisione "distrugge quello che resta della fiducia reciproca, infligge un danno irreparabile" ai legami con Berlino e indica "il completo rifiuto della Germania di riconoscere la responsabilità storica" per i crimini nazisti.
"Agiamo in modo strettamente coordinato e concordato a livello internazionale", ha spiegato Scholz. E mentre la Polonia ha ringraziato Berlino per la decisione di inviare i carri armati all'Ucraina, il premier britannico Rishi Sunak ha affermato in un tweet che è "giusta la decisione degli alleati e degli amici della Nato di inviare carri armati in Ucraina". E ha sottolineato che insieme ai Challenger 2 del Regno Unito "rafforzeranno la potenza di fuoco difensiva".
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto "sinceramente grato" per la decisione presa dal cancelliere tedesco Olaf Scholz sull'invio di "carri armati tedeschi in Ucraina", ma anche per "l'ulteriore ampliamento del sostegno alla difesa e per le missioni di addestramento" oltre al "via libera ai partner per la fornitura di armi simili". Zelensky - aggiunge su Twitter - di avere saputo "di queste decisioni importanti e tempestive in una telefonata con Scholz".
L'Ucraina accoglie con favore il "primo passo" del via libera tedesco ai carri armati Leopard, ha fatto sapere anche l'ufficio di presidenza da Kiev. E Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, riflette che "un'escalation interna della guerra in Russia è inevitabile. E saranno effettuati attacchi diversi contro obiettivi diversi". In un'intervista al blogger Michael Nucky, citata da Unian, Podolyak ha sottolineato che le forze armate ucraine non stanno attaccando la Russia, ma che i russi, anche nelle grandi città, potranno "sentire la guerra". Immediata la replica del Cremlino, secondo cui "le minacce di Podolyak confermano che siamo nel giusto".
I carri armati sono stati a lungo invocati da Kiev per cambiare le sorti di un conflitto giunto ormai all'undicesimo mese e oggetto di uno scontro senza precedenti che ha rischiato di minare la coesione dell'Alleanza. La replica di Mosca era già arrivata prima con l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov: le forze armate russe distruggeranno i carri armati M1 Abrams di fabbricazione statunitense e altri equipaggiamenti militari della Nato se verranno forniti all'Ucraina, ha promesso, secondo quanto riporta la Tass. Secondo Antonov, Washington vuole infliggere alla Russia una "sconfitta strategica". E "l'analisi dell'intera sequenza delle azioni di Washington mostra che gli americani stanno costantemente alzando l'asticella dell'assistenza militare al loro governo fantoccio". Secondo il rapresentante di Mosca, "se verrà presa la decisione di trasferire a Kiev gli M1 Abrams, i carri armati americani saranno senza dubbio distrutti come tutti gli altri equipaggiamenti militari della Nato".
Poi è stato lo stesso portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax, ad affermare che i carri armati americani Abrams in Ucraina "bruceranno nello stesso modo degli altri". "Sono convinto che molti specialisti comprendano l'assurdità" di inviare i carri armati in Ucraina, ha detto Peskov. "Sotto l'aspetto tecnologico - ha aggiunto il portavoce - questo è un piano abbastanza fallimentare, e soprattutto una chiara sopravvalutazione del potenziale che andrà ad aggiungersi alle forze armate ucraine". "Tutto questo - ha affermato ancora Peskov - ricadrà prima di tutto sulle spalle di quelli che in Europa pagano le tasse mentre gli americani come sempre come minimo non subiranno perdite, ma molto probabilmente ne trarranno profitto".
Il presidente russo Putin da parte sua ha lanciato una nuova accusa: "Le forze americane in Germania sono truppe d'occupazione, in termini legali ed effettivi". Ed ha ribadito che la Russia non può consentire che vengano minacciati i suoi territori storici, aggiungendo che lo scopo principale dell'operazione militare in Ucraina è quello di proteggere il popolo e la stessa Russia. Lo riferisce la Tass.
Berlino fa sapere che l'addestramento delle forze ucraine dovrebbe iniziare rapidamente in Germania. Al pacchetto tedesco appartengono oltre all'addestramento, anche logistica, munizione e manutenzione dei sistemi.
La Spagna sta intanto preparando la propria adesione al piano internazionale per inviare i Leopard in Ucraina: lo riporta El País, secondo cui Madrid sarebbe pronta ad allinearsi a questa decisione quando la Germania scioglierà le proprie riserve al riguardo. Attualmente, il governo sta valutando nei dettagli come contribuire (alcuni Paesi dovrebbero mandare direttamente i Leopard, altri dovrebbero finanziarne l'invio), aggiunge il quotidiano madrileno.
La vera svolta sull'invio dei carri armati, a stretto giro, si vedrà sul terreno, dove gli ucraini potranno contare sulle "armi più forti" invocate anche dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla sua prima bilaterale ufficiale con il neo ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius.
Oggi, intanto, l'esercito ucraino ha ammesso che Soledar, nel Donetsk, è stata presa dai russi. Lo ha detto il portavoce delle Forze armate due settimane dopo l'annuncio della conquista da parte dei russi. "Dopo mesi di duri combattimenti, le forze armate ucraine hanno lasciato la città per "ritirarsi sulle posizioni preparate", ha dichiarato all'Afp il portavoce militare della zona orientale Sergei Cherevaty, che però si è rifiutato di dire quando è avvenuta la ritirata.
Secondo quanto riferito da funzionari dell'occupazione russa nella regione di Donetsk, truppe russe, in particolare i mercenari del gruppo paramilitare Wagner, starebbero avanzando a Bakhmut, epicentro del conflitto nell'Ucraina orientale, dove sono in corso combattimenti in alcune zone della città.