Il Tribunale di Nola, in composizione monocratica (Giudice Zingales) ha assolto i due imputati - difesi dagli Avvocati Luigi Travaglino, Antonio Marotta e Walter Mancuso - per il reato di omicidio stradale. Le tesi delle difese sono state pienamente condivise dal Giudice che, al cospetto di una pesante richiesta di condanna a 4 anni del P.M., ha assolto gli imputati per non aver commesso il fatto.
Erano le cinque e trenta di mattina, del 22 gennaio 2018, quando sull’Asse Mediano, nel territorio del Comune di Acerra, si verificava un doppio incidente nel quale il conducente dell’autovettura Alfa Romeo perdeva la vita a soli 32 anni.
Questa la dinamica. Il conducente di un autocarro, nel mentre procedeva dinanzi all’area di servizio “Esso” si vedeva costretto ad impegnare la corsia di sorpasso in quanto altre autoarticolati uscivano senza dare la precedenza. Nel mentre sopraggiungeva una Fiat Tipo che, per la sostenuta velocità, impattava la parte posteriore dell’autocarro che, subiva la rottura del sistema frenante e si bloccava di lì a poco. Successivamente, arrivava a fortissima velocità l’Alfa Romeo che, nonostante i tentativi di frenata, non riusciva ad evitare l’impatto con il camion, schiantandosi sotto alle sponde dell’autocarro.
Venivano tratti a giudizio sia il conducente dell’autocarro che quello della Fiat Punto, con l’accusa di omicidio stradale, in quanto non avrebbero presegnalato il primo incidente e, per tale ragione, ne scaturiva il successivo sinistro mortale del conducente della Alfa Romeo.
Oggi, all’esito della camera di consiglio, il Giudice ha letto la sentenza assolutoria, ritenendo non colpevoli i due imputati e ponendo fine al loro calvario giudiziario.
"Sembrava segnato per gli imputati, questo processo. - spiega l'avvocato Walter Mancuso - Tuttavia, il lavoro certosino dei tecnici di parte ha dimostrato che le responsabilità del sinistro mortale era da attribuire alla spropositata velocità del conducente dell'autovettura che, a seguito dell'incedente ha perso la vita. Un dramma che rischiava di vedere condannati imputati non responsabili".