I Paputi, i riti della Settimana Santa e il Corteo Storico di Maria SS delle Tre Corone di Sarno rivivono a San Paolo Bel Sito, venerdì 1 agosto nell'ambito dei festeggiamenti di "Maria Santissima Addolorata" e Fontane di Luce “Festival del Folklore e della Cultura Popolare”.
Alla manifestazione, che gode del patrocinio del Comune di San Paolo Bel Sito, del Comune di Pagani, del Comune di Liveri, della Parrocchia San Paolo eremita e Santissima Epifania e del Comitato "Festa Maria SS. Addolorata", parteciperanno anche altre località, con numerose ed interessanti performance, che daranno vita ed animeranno il primo raduno o “Festival del Folklore e della Cultura Popolare”: Mirabella Eclano (AV) con "Il Carro di paglia dell’Addolorata", Sarno (SA) con "I Paputi del Venerdì Santo" e il Corteo Storico di Maria SS. delle Tre Corone, Pagani (SA) con "I Toselli della Madonna delle galline", con l'associazione "Nakkaria" di Francesco Cordiano, Tosello Ludovico Mandiello; Liveri (NA) con "I Carri dei Pellegrini di Santa Maria a Parete", Avella e Baiano (AV) con "Il Maio", Poggiomarino con "La Frasca", Lauro con "Il Corteo Storico", San Paolo Bel Sito stessa con "La Fontana di Maria Santissima Addolorata" e con la "Posteggia napoletana" che ricorda e richiama la tradizionale “Diana”, suggestiva festa notturna che si svolge il sabato precedente la prima domenica di agosto.
A San Paolo Bel Sito ci saranno i Paputi rossi e i bianchi, una fusione di cori provenienti dalle diverse parrocchie di Sarno e i sepolcri allestiti da Massimo Aufiero. Tutto questo grazie alla disponibilità di diversi sacerdoti ma in particolare di Don Roberto Farruggio che ha voluto fortemente portare a San Paolo Bel Sito il "Corteo storico di Maria SS. delle Tre Corone" e di quanti tra coristi e paputi hanno dato la loro disponibilità per portare le antiche tradizioni di Sarno fuori dalla città.
I RITI DELLA SETTIMANA SANTA A SARNO
I riti della settimana Santa rappresentano uno dei momenti più coinvolgenti e di profondo legame identitario. In particolare, gli atti culminanti sono lo “struscio” e la processione dei Paputi, che si tengono, per antica tradizione, la sera del giovedì Santo e nella mattinata del venerdì Santo. Una settimana dove religiosità e tradizione, mistero e suggestioni si fondono e vedono come momento culminante la processione dei “paputi”, il fulcro dei riti pasquali sarnesi. Le processioni rappresentano la teatralizzazione del dolore del morto, il coinvolgimento di una intera comunità e degli spazi sociali, attraverso un rituale antichissimo. La rappresentazione dell’assunzione della morte, di controllo di essa, per giungere, attraverso il Gesù Risorto, all’affermazione della speranza, della vita e alla vittoria del bene sul male.
LO STRUSCIO E I SEPOLCRI
Tutto inizia il giovedì Santo con lo “struscio” che rappresenta il prologo del dramma della Passione di Cristo. Nelle chiese della città i quadri vengono coperti e le campane vengono legate e si preparano i sepolcri nelle chiese, nelle piazze e nelle vie. I sepolcri, sono gli altari della reposizione, cioè quello “spazio” allestito al termine della messa in cena Domini del giovedì Santo, destinato ad accogliere le specie eucaristiche consacrate e conservarle. Nel tardo pomeriggio del giovedì inizia lo struscio, a ricordo di un tempo in cui l’uomo guardava negli occhi il Mistero senza arroganza, e si avvicinava strusciando in segno di dolore e stupore. I sepolcri restano allestiti fino al pomeriggio del venerdì, al termine della processione dei paputi.
I PAPUTI
Le suggestive processioni delle “Croci” o “paputi”, che dalle prime luci dell’alba del venerdì Santo, fino alla tarda mattinata, percorrono le strade della città. Un rituale che affonda le sue radici nel 1200, cioè quando a Sarno si costituiscono le confraternite. Inizialmente erano tre, poi cinque, poi sette alla fine del ‘700, oggi sono nove. Il rito del venerdì Santo è fondato tutto sul simbolismo della croce, attraverso cui avverrà la purificazione e l’ascesa del paputo che rappresenta l’uomo comune che attraverso questo cammino raggiunge la purificazione. Il Paputo rappresenta l’uomo vecchio che, attraverso il rito della Pasqua- Passaggio passa ad una nuova giovinezza, rinnovata dall’esperienza del Sacro. Le varie confraternite sono vestite di bianco, si distinguono tra loro dai diversi colori dei cordoni o cingoli, ad eccezione della Croce di San Francesco, vestita con il saio Francescano e la Croce di San Matteo, completamente vestita di rosso. Le Croci si fermano ad ogni sepolcro, dove gruppi di cantori intonano struggenti canti in memoria del Cristo defunto, canti che accompagnano le processioni e sottolineano lo scandalo salvifico della Croce, che da simbolo di infamia diventa, grazie al sacrificio di cristo, simbolo di redenzione per gli uomini. Gli incappucciati o Paputi sono seguiti da cori che intonano suggestivi canti o salmi liturgici sulla passione e morte di Gesù Cristo, l’accorato lamento funebre crea un’atmosfera di sofferenza e di pentimento. Ogni qualvolta due croci si incontrano, oppure la croce trova un sepolcro, iniziano i canti struggenti. Sono propri i canti a costituire il momento più toccante.
IL CORTEO STORICO DI MARIA SS. DELLE TRE CORONE
Ad essere presente anche il Corteo Storico di Maria SS. delle Tre Corone. Il Corteo Storico di Sarno, rievoca l'arrivo del quadro miracoloso di Maria Santissima delle Tre Corone e la sua proclamazione a Patrona della città, a Sarno si terrà il 12 agosto 2025, aprendo la 246ª Solenne Antica Festa, ma eccezionalmente vedremo i figuranti a San Paolo Bel Sito venerdì 1 agosto.
Era il 30 maggio del 1779, quando il clero, il popolo, la curia e l’università dichiararono unanimemente Maria Santissima delle Tre Corone patrona di Sarno stabilendo che si celebrasse ogni anno e in perpetuo la sua festa il 15 agosto.