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Donazione e lascito testamentario: cosa sono e quale fare

25 Maggio 2024 Author :  

Destinare una parte del proprio patrimonio attraverso il testamento ad un’organizzazione no profit è sicuramente un gesto di grande generosità verso chi si prende cura degli altri ogni giorno. Per fare un gesto così importante occorre semplicemente prevedere all’interno del proprio testamento un lascito testamentario a favore di un ente solidale, nei limiti e nelle forme imposte dalla legge ovviamente.

Per avere maggiori dettagli sulle donazioni testamentarie, è possibile leggere le informazioni in merito sul sito di Medici senza frontiere oppure di altri enti solidali.

Come funzionano le donazioni testamentarie

I lasciti testamentari destinati agli enti no profit sono esenti dall’imposta di successione. Attualmente, questa agevolazione si applica alle organizzazioni no profit italiane e a quelle dei Paesi dell’Unione Europea che concedono esenzioni simili alle ONLUS italiane. Tuttavia, la Commissione Europea sta spingendo affinché tale esenzione venga estesa a tutte le organizzazioni no profit di tutti gli Stati membri.

Lo scopo di tale manovra è chiaro, incentivare questi atteggiamenti virtuosi posti in essere in favore di enti che non perseguono fini egoistici e che assistono chi ha bisogno di aiuto.

Perché fare un lascito testamentario

I motivi che possono spingere una persona a introdurre nel proprio testamento un lascito testamentario possono essere molteplici. Innanzitutto, è gesto che permette al testatore di imporre la propria volontà anche per il tempo in cui avrà cessato di vivere. Attraverso il lascito testamentario, infatti, può decidere che una determinata quota del proprio patrimonio oppure un singolo bene debba essere destinato ad un ente anziché ad altri soggetti.

Ancora, grazie ai lasciti testamentari è possibile continuare a supportare enti e organizzazioni no profit anche dopo la morte, e aiutarli così a perseguire il proprio scopo. Infine, il motivo più semplice, e forse più importante, è quello di dare un aiuto vero a chi ha bisogno.

Quanto e cosa donare

Le donazioni possono comprendere sia somme di denaro, sia beni di vario tipo come immobili, terreni oppure oggetti di valore come opere d’arte, ecc. È anche possibile designare un’organizzazione benefica come beneficiaria di una polizza assicurativa sulla vita. È importante considerare che l’importo dell’assicurazione sulla vita non rientra nell’eredità e può essere devoluto direttamente all’ente scelto.

Ma quale importo donare? Non c’è una risposta univoca, tutto dipende dalle proprie volontà e disponibilità finanziarie. Anche una piccola somma, però, può fare la differenza nella vita delle persone bisognose.

Differenza tra donazioni testamentarie e donazioni in vita

La donazione rappresenta un gesto di generosità, attraverso il quale una persona concede un bene o una somma di denaro ad un terzo senza richiedere nulla in cambio. Contrariamente al lascito testamentario, la donazione in vita produce effetti giuridici quando il donante è ancora in vita, senza la necessità di attendere eventi successori.

Questa differenza sostanziale implica che il beneficiario può usufruire subito del bene donato, senza dover attendere il decesso del donatore. Le donazioni inserite nel testamento, o meglio i lasciti, hanno validità solo dopo il decesso del testatore.

Un testamento, poi, può essere revocato o modificato fino ad un momento prima della morte. Tratto caratteristico del testamento, infatti, è la possibilità di revocarlo fino all’ultimo, a contrario, la donazione, una volta effettuata, non può essere revocata, se non nei pochi casi indicati espressamente dalla legge.

Ancora, altra differenza importante riguarda la forma. Infatti, per poter redigere testamento è necessario optare per una delle forme previste dalla legge (testamento olografo, segreto oppure pubblico) mentre la donazione, essendo un contratto, deve essere necessariamente stipulata dinanzi al notaio, alla presenza dei testimoni, eccezion fatta per le donazioni di modico valore. In questo caso, infatti, la forma dell’atto pubblico non serve, a patto però che il donante consegni il bene donato al donatario.

Quale scegliere, quindi, fra queste due forme di generosità? Chiaramente dipende da quelle che sono le proprie disponibilità e esigenze: se si vuole ad esempio attribuire immediatamente il bene o il denaro all’ente, allora la soluzione da scegliere è la donazione; se invece si vuole usufruire del bene che si intende donare fino alla propria morte, il testamento è una scelta perfetta.

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