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Sant'Antonio Abate. Uomo carbonizzato nella campagne di Lettere, fermato il fratello

12 Aprile 2022 Author :  

Avrebbe aggredito e poi dato fuoco al fratello per riscuotere l'indennizzo di una polizza assicurativa sulla vita della vittima. Con questa accusa è stato fermato un 36enne gravemente indiziato dell'omicidio premeditato, pluriaggravato, del fratello 33enne, Domenico. Ad eseguire il decreto, disposto dalla Procura di Torre Annunziata, in data odierna, a S.Antonio Abate, sono stati i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia. La serrata attività d'indagine, condotta dai militari e coordinata dalla Procura, ha consentito di far luce sul ritrovamento di un cadavere carbonizzato nelle campagne di Lettere, avvenuto lo scorso 30 marzo. In quell'occasione gli uomini dell'Arma, allertati da alcuni residenti della zona che avevano notato il propagarsi delle fiamme e una colonna di fumo alzarsi da un fondo agricolo, sono intervenuti in un terreno distante poche centinaia di metri dal centro abitato di Sant'Antonio Abate, dove hanno rinvenuto il cadavere di un uomo completamente carbonizzato, ancora avvolto dalle fiamme, adagiato sotto una piccola tettoia.

I primi accertamenti hanno permesso di ipotizzare che si trattasse di Domenico Martone, la cui autovettura, all'interno della quale è stato trovato il green pass, era stata parcheggiata in una stradina distante poche decine di metri dal luogo del macabro ritrovamento. Gli immediati esami medico-legali ed i primi approfondimenti investigativi sulla vita privata della vittima (priva di qualsiasi precedente penale), hanno indotto gli inquirenti a focalizzare l'attenzione investigativa sul contesto familiare del 33enne. L'analisi delle immagini di videosorveglianza pubbliche e private della zona ha permesso di ricostruire gli ultimi momenti di vita della vittima e di accertare la presenza sul luogo del delitto, in un orario compatibile con quello in cui è stato commesso l'omicidio, del fratello del deceduto, nonché di ricostruire il tragitto percorso da quest'ultimo, a piedi, successivamente all'evento delittuoso, nell' allontanarsi dal luogo dell'omicidio. I successivi approfondimenti investigativi, comprensivi di acquisizioni documentali e di accertamenti, di natura sia tecnica che medico-legale, hanno permesso di delineare un gravissimo quadro indiziario a carico dell'indagato, dal quale è emerso che il giovane fermato avrebbe dato fuoco al corpo del fratello, dopo averlo aggredito e tramortito, mentre era ancora in vita. Ne avrebbe premeditato l'omicidio, al fine di riscuotere l'indennizzo di una polizza assicurativa sulla vita della vittima, stipulata più di un anno prima proprio su iniziativa proprio del fratello fermato, unico beneficiario della stessa.

Al 36enne è contestato il reato di omicidio aggravato dalla premeditazione, dai motivi abbietti, per averlo commesso al fine di riscuotere l'indennizzo dell'assicurazione sulla vita del fratello, e dalla crudeltà, per avere dato fuoco a quest'ultimo mentre era ancora in vita. L'adozione del provvedimento di fermo si è resa necessaria visto il concreto e fondato pericolo di fuga del presunto autore dell'omicidio, sul quale si era concentrata l'attenzione investigativa degli inquirenti, trattandosi di un marittimo, legato da vincoli affettivi ad una persona di nazionalità straniera e residente all'estero. Il fermato, dopo le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Napoli Poggioreale a disposizione dell'autorità giudiziaria per la convalida del fermo.

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