Arriva a Sarno una delegazione di giornalisti ma trova chiuso il polo culturale di Villa Lanzara, è polemica per la pessima figura fatta dalla città. Roba da non credere quanto accaduto ieri a Sarno: porte sbarrate per le visite a Villa Lanzara, a visitatori e giornalisti. Ieri è stato impossibile visitare il Palazzo di Villa Lanzara e la collezione “Una luce per Sarno”, dedicata alle vittime dell’alluvione, perché ufficialmente il palazzo era chiuso per pulizie.
Ad attaccare l'amministrazione comunale del sindaco Giuseppe Canfora è proprio l'ex assessore, di Canfora, Vincenzo Salerno che, attraverso i social non le manda di certo a dire e si scaraventa contro il modo di fare di questa amministrazione e sull'azienda speciale “Sarno Servizi Integrati”, sulla gestione del sito culturale di Villa Lanzara. "Chiedo per degli amici a degli ‘amici’ che gestiscono la cosa pubblica. - scrive il professore Vincenzo Salerno - Ma vi è mai capitato di prenotare una visita ad un museo con un giorno d’anticipo e di ricevere da amministratori - politici e tecnici scelti dalla politica - le seguenti risposte: “Non credo sia possibile perché non c’è personale”; “il personale potrebbe venire ad aprire e poi a chiudere quando avete finito”; “non è possibile perché stanno facendo le pulizie”.
Prenotare una visita è sicuramente una espressione impropria. – continua Salerno - Perché per questo museo non esiste un numero telefonico di riferimento, non ci sono orari di visita pubblicizzati da nessuna parte, non c’è personale dedicato con cui parlare. E però questo museo - che è chiamato tale in virtù di una delibera di giunta - custodisce una importantissima collezione d’arte contemporanea - dedicata ai tragici eventi del maggio 1998 a Sarno - in virtù della quale domani verrà data (legittimamente e con colpevole ritardo) la cittadinanza onoraria al curatore. Colgo l’occasione per fare pubblicamente gli auguri per questo dovuto riconoscimento al Maestro Ernesto Terlizzi. Spero solo che per il futuro la sua mostra sia fruibile sempre e che le pulizie del palazzo che la ospitano non durino un’intera giornata.
Intanto, ieri, una delegazione di giornalisti nazionali - che per le ragioni sopra citate non ha potuto visitare la mostra a Villa Lanzara - ha beneficiato della vista dei tesori custoditi all’Archeologico di Sarno. Un ente pubblico che non ha bisogno di aziende speciali per le pulizie e la gestione; che sa gestire orari e turni per garantire la massima fruibilità; che mette la cultura a disposizione di tutti, soprattutto ne esce arricchito e istruito. La cultura è- come ribadito a tavola da qualche “VIVA-ce” assessore e consigliere - soprattutto la consapevolezza di non sapere, di non conoscere. E in questo caso sarebbe preferibile tacere. Ogni riferimento a fatti e persone è puramente voluto".
Un attacco duro che di certo fa emergere le tante crepe, di questa amministrazione, nella gestione del polo culturale di Villa Lanzara, tanto decantato ma che poi fa acqua da tutte le parti. A partire dall’addio dell’archivio Domenico Rea, donato con tanto amore dalla figlia Lucia al Comune, e alla quale il Comune ha dato cittadinanza onoraria, ed ha fortunatamente trovato una nuova sede e cioè l’Università di Salerno, rischiando di rimanere abbandonati per anni negli scaffali della biblioteca di Sarno.
Altra verità è che l’archivio storico del Comune di Sarno ancora oggi rimasto nella sede dell’ex carcere San Domenico a borgo San Matteo, mentre inspiegabilmente si usa come archivio di carte comunali una stanza di villa Lanzara. Il centro Domenico Rea, come pure il centro Interdipartimentale Alfonso Gatto hanno definitivamente lasciato il comune di Sarno, dopo tante strombazzate presentazioni e protocolli d’intesa, sottoscritti da questa amministrazione. Senza parlare del museo civico mai autorizzato dalla Regione Campania e dell’abbandono del caffè letterario, inaugurato e mai utilizzato.
A sollevare la polemica, già ieri in consiglio comunale, è stato il consigliere comunale della federazione dei gruppi civici Raimondo Milone: “Non tenere aperto il museo a qualsiasi cittadino, ed in questa occasione ad un gruppo di giornalisti di testate nazionali e regionali, ha molte note stonate, ma soprattutto una pessima figura per la nostra città. – spiega il consigliere comunale Raimondo Milone - Non vorrei che dietro tutto questo ci sia una presa di posizione, oppure qualcuno che si è voluto togliere qualche sassolino dalle scarpe, sarebbe grave e inspiegabile pure perché si fa solo danno alla città. Dalle notizie in mio possesso ci sono state anche una serie di telefonate per organizzare la visita a Villa Lanzara, tra gli organizzatori dell’evento, “l’Officina dei libri”, la Sarno Servizi Integrati, ed alcuni esponenti della maggioranza, per chiedere l’apertura del palazzo storico, per organizzare la visita del direttore dell’Ansa Luigi Contu e di altri giornalisti. Dopo una serie di assensi e dinieghi alla fine è stato risposto che la struttura non poteva essere aperta perché si stavano effettuando pulizie. Quello che dispiace è che poteva essere una vera opportunità per la nostra città, visto che si trattava di importanti giornalisti e che proprio oggi, la pagina principale dell’agenzia nazionale Ansa, apre con un servizio dedicato al Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno, e al compianto Gaetano Ferrentino, alla cui memoria l’associazione nuova Officina ha dedicato un premio. Quindi, poteva essere una occasione importante anche per Palazzo Lanzara, anche in occasione del venticinquennale della frana. Quello che fa riflettere, in tutta questa vicenda, è che manca la visione della cosa pubblica, da parte di questa amministrazione. Non va bene gestire una struttura di così grande pregio in questo modo.
Penso che l’amministrazione dovrebbe chiedere alla Sarno Servizi Integrati il perché di questo intoppo. Durante il consiglio comunale di ieri ho chiesto proprio questo e cioè: che l’amministrazione comunale si facesse carico dell’accaduto. Resto in attesa di risposte alla mia interrogazione formale”.