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Sarno, il centro storico vende il suo passato: aste, degrado e spopolamento

04 Dicembre 2025 Author :  

Il cuore antico di Sarno continua progressivamente a svuotarsi. Nel perimetro compreso tra via Mazzini, via Bruno Fabricatore, via Pietro Nocera, via De Liguori, via Laudisio, Piazza Croce e i vicoli afferenti risultano oggi 23 immobili in vendita, con oltre un quarto all’asta giudiziaria. Allargando ulteriormente lo sguardo ad altre strade storiche – via Onofrio Tortora, Borgo San Matteo, via Rampe di Terravecchia, via Carogioielli, via San Domenico, via Umberto I e via Lanzara – se ne aggiungono altri 10-15, soprattutto tra via Tortora e l’area di Terravecchia.
Nel complesso, il centro storico allargato conta oltre sessanta unità immobiliari immesse sul mercato, un dato decisamente anomalo per un’area così ridotta e che conferma, in modo evidente, un processo di spopolamento ormai strutturale.
Le quotazioni riflettono chiaramente la crisi: il prezzo medio nel nucleo antico è sceso ben al di sotto della media cittadina. Gli appartamenti più diffusi si collocano generalmente tra 65 e 95 mila euro, mentre anche le abitazioni più ampie – 80-100 m² – superano solo raramente i 130 mila euro. Molte proprietà restano invendute per anni, finendo spesso in asta o subendo ribassi successivi.
Lo scenario immobiliare, inevitabilmente, si intreccia con il degrado del quartiere. Da anni si discute di un piano di recupero mai concretizzato, mentre nel frattempo aumentano le saracinesche abbassate, gli edifici trascurati, i marciapiedi dissestati, la scarsa illuminazione e la cronica carenza di servizi.
A tutto ciò si aggiunge la mancanza di controlli nelle locazioni di monolocali e appartamenti, spesso affittati in condizioni non conformi alle norme igienico-sanitarie e di sicurezza, con conseguente sovraffollamento, irregolarità e un diffuso senso di abbandono.
A peggiorare ulteriormente la vivibilità c’è la totale assenza di posti auto, problema storico mai affrontato: strade strette, zero parcheggi, residenti penalizzati e attività commerciali sistematicamente scoraggiate a investire. Chi valuta di trasferirsi nel centro storico o di aprire un’attività rinuncia quasi immediatamente.
Eppure, un tempo questa era la zona più prestigiosa della città. Tra via Mazzini, via Fabricatore e i vicoli storici vivevano medici, avvocati, artigiani e professionisti, famiglie che rappresentavano l’élite sarnese. Era un quartiere ordinato, curato, simbolo di appartenenza, decoro e riconoscimento sociale.
Oggi quello stesso perimetro appare del tutto irriconoscibile. Al posto delle antiche famiglie si è affermato un tessuto sociale fragile e disordinato, caratterizzato da affitti e subaffitti, abitazioni sovraffollate e una pressoché totale assenza di regole. Un centro storico interculturale, non per scelta o per progettazione, ma per effetto dell’abbandono: senza controlli, senza programmazione e senza politiche di integrazione adeguate, il quartiere ha perso la sua identità originaria senza acquisirne una nuova.
La fotografia è inequivocabile: il centro storico di Sarno, un tempo simbolo di prestigio e vitalità, è oggi un quartiere in vendita, indebolito, privo di servizi e di una strategia pubblica. Senza interventi immediati su riqualificazione, parcheggi, controlli e decoro urbano, rischia di diventare definitivamente un vuoto urbano, un pezzo di città che lentamente si spegne mentre il resto del territorio tenta, faticosamente, di resistere.

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