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Battere la Diana, la tradizione popolare

25 Agosto 2025 Author :  

di Gerardo Sinatore

L’usanza dei barattoli legati alle auto durante il rito del matrimonio, così come suonare ad esempio i clacson delle auto nei cortei nuziali, deriva dal fracasso che veniva fatto nell’antichità durante l’eclissi solare. Plinio racconta che gli antichi reputavano l’eclisse effetto di ammaliamento, e credevano poterlo sciogliere con gran fracasso e rumore. Il fracasso con tamburi, barattoli o strumenti improvvisati, ha una funzione apotropaica, cioè scaramantica, che allontana o annulla le influenze maligne.

L’etnografo Van Gennep lo conferma parlando dello charivaris, cioè del baccano, della musica selvaggia, che nel medioevo i villaggi facevano durante i matrimoni irregolari e che aveva, come per le eclissi, lo scopo di allontanare gli influssi nefasti che sarebbero eventualmente ricaduti sull’intera comunità.

Il termine francese charivaris, in italiano è chiavramarito, da alterazioni popolari del latino medievale charavaritum o chalvaritum. Lo Charivari deriva dal molto più antico “Battere la Diana”, che è anche esso un rito apotropaico e che consiste nel battere il tamburo a cornice, cioè la tammorra, sino alla ricomparsa della luce dell’alba. Quindi, “Battere la Diana” significa vegliare, attendere l’alba, chiamare con il tamburo la luce, l’alba del nuovo giorno nello stesso modo in cui si sparano i botti di Capodanno per chiamare il nuovo anno e sgretolare tutto il negativo di quello precedente.

La stella Diana, è la Stella del Mattino, Venere, che precede l’alba e trova la sua collocazione simbolica, nella religione cristiana, sul manto della Vergine (3). Stella Diana, è anche la Mater Matuta, che nella mitologia romana era appunto, la Dea del Mattino o dell’Aurora. Diana è Lucifera (che dà luce), la Stella d’Iside, la Junonis stella, la stella che non tramonta mai.

C’era un inno degli indiani d’America su Diana/Venere, considerata la Stella della Femminilità: – Stella del mattino donaci la Forza e il ritorno della bella stagione. Nel pantheon cristiano, oltre alla Madonna, chiamata anch’ella Stella del Mattino e Regina del Cielo, esistono, legate alle stelle, la Madonna della Luna e la Virgen del la Candelaria, cioè della Luce. La Stella del Mare, pare sia Maria Maddalena così raffigurata in Francia dopo il suo approdo in Provenza: “Dompna del aquae” cioè, Signora delle Acque. Diana/Venere, nel Medioevo, fu chiamata “Piccolo beneficio”.

Gli Iniziati (dei Templari), nello stesso periodo, veneravano il pianeta Venere in quanto rappresentava Maria Maddalena, considerata il tramite di rivelazioni segrete: – Io non posseggo nulla, sono lo spirito del viaggio, l’anima di ogni ricerca. Non c’è nulla di velato che non debba essere svelato, niente di nascosto che non debba essere riconosciuto. Sono la sorgente, il profumo, l’intelletto d’amore.

Durante il regolare ciclo di otto anni, il pianeta Venere traccia nel cielo notturno un pentagono, una stella a cinque punte, la Stella fiammeggiante, il fuoco sacro dell’intelligenza, il pentacolo, anche rappresentato dai due triangoli incrociati che costituirebbero il sigillo di Salomone e significano l’armonia, l’unità degli opposti. La stella a cinque punte, simboleggia per gli Ebrei anche la Terra Promessa.

Il Battere la Diana, è un rituale che si eseguiva anche quando dai cieli incitavano e favorivano l’amore, Ishtar, Astaroth, Siria, Iside, Anahita, Cibele, Artemide, Astarte, Persefone, Afrodite, Venere, Giunone, Savitar e la Sophia degli Gnostici.

 

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