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Tosello e tammurriata: a San Paolo Bel Sito sbarca la storica tradizione della "Madonna delle Galline"

31 Luglio 2025 Author :  

La tradizione della Madonna delle Galline sbarca per una sera a San Paolo Bel Sito, nell'ambito dei festeggiamenti di "Maria Santissima Addolorata" e Fontane di Luce “Festival del Folklore e della Cultura Popolare”, l'appuntamento è per domani venerdì 1 agosto dalle ore 20.30.

Alla manifestazione, che gode del patrocinio del Comune di San Paolo Bel Sito, del Comune di Pagani, del Comune di Liveri, della Parrocchia San Paolo eremita e Santissima Epifania e del Comitato "Festa Maria SS. Addolorata", parteciperanno anche altre località, con numerose ed interessanti performance, che daranno vita ed animeranno il primo raduno o “Festival del Folklore e della Cultura Popolare”: Mirabella Eclano (AV) con "Il Carro di paglia dell’Addolorata", Sarno (SA) con "I Paputi del Venerdì Santo" e il Corteo Storico di Maria SS. delle Tre Corone, Pagani (SA) con "I Toselli della Madonna delle galline", con l'associazione "Nakkaria" di Francesco Cordiano, Tosello Ludovico Mandiello; Liveri (NA) con "I Carri dei Pellegrini di Santa Maria a Parete", Avella e Baiano (AV) con "Il Maio", Poggiomarino con "La Frasca", Lauro con "Il Corteo Storico", San Paolo Bel Sito stessa con "La Fontana di Maria Santissima Addolorata" e con la "Posteggia napoletana" che ricorda e richiama la tradizionale “Diana”, suggestiva festa notturna che si svolge il sabato precedente la prima domenica di agosto.

Pagani con la sua straordinaria tradizionale parteciperà con il Tosello della Madonna delle Galline, che sarà allestito da Ludovico Mandiello e la tammurriata con l'associazione Nakkaria di Francesco Cordiano.

Che cos'è il Tosello

Il Tosello è una manifestazione di pietà popolare. Consta di una icona mariana, posta in un cortile o in quartiere, addobbata dall’intera comunità locale al fine di poter rendere omaggio alla Vergine dei doni prodotti dalla terra accompagnati da espressioni devozionali, come il canto, la danza e la musica.

Il Tosello ma più correttamente Dosello mutua il suo termine da Dosel nei secoli del vice-regno spagnolo e consiste nell’esporre un quadro della Madonna addobbato a festa al quale i fedeli offrono i frutti della terra. È un baldacchino riccamente addobbato con drappi e stoffe pregiate che ricorda il baldacchino che accoglieva, appunto, il trono reale. Ma il termine tosello/dosel, ha origini datate in quanto lo stesso baldacchino/dosel si chiama così poiché imita l’uso di allestire l’are, l’altare pagano, con il grano. Infatti, esiste una varietà di grano, di biada, che si chiama calbigia o tosello, o tosone o grano gentile ovvero quel grano pagano con spighe con reste corte o addirittura prive. Questa osservazione è supportata da numerose tradizioni che in Campania, e non soltanto, ancora si rispettano, come quella dei Gigli di Nola e di Barra e dei carri di grano nel beneventano.

Il Tosello, come è nei ricordi più vicini del popolo paganese, nasce come stazione di riposo sul tragitto processionale, all’insegna del ristoro per i portantini (l’icona prima, e la statua dopo, si portavano rigorosamente a spalla per borghi e contrade, dalla Domenica al Lunedì) ma era anche inteso come sostegno (ceppo, tavolino, pedana) del Simulacro (Statua mariana). Durante la sosta di riposo della Processione, gli abitanti della contrada o del cortile dove era stato preparato il Tosello, donavano il meglio di ciò di cui disponevano in omaggio alla Madonna, attraverso i Confratres ossia: acqua, vino, pane, uova, galline, colombi, danaro, soppressate. Durante questa breve sosta rifocillante, si suonava, si cantava e si ballavano antiche danze contadine (tammurriate) che invocavano la grazia divina sulla propria famiglia, la fecondità della terra e l’amore tra tutti. Intanto i Confratelli dispensavano immagini della Vergine di ogni dimensione ed effettuavano la questua con buste di tessuto damascato.

Ma quando e dove si svolgono le danze tradizionali?

Le danze si svolgono all’esterno del Santuario subito dopo la sua Apertura il venerdì. Poi, presso i Toselli nell’attesa dell’uscita della Madonna in processione e continuano dopo la processione sino all’alba del lunedì. Si balla anche la Domenica ed il lunedì pomeriggio in Villa Comunale come da antica Tradizione quando il lunedì veniva preservato esclusivamente ai forestieri per sugellare la chiusura della Festa.

In tutti i Toselli si balla

Ci sono Toselli che hanno proprie paranze ed altri no. Nel secondo caso, ma anche nel primo, nulla è comunque programmato e scontato. Tradizionalmente si balla quando si crea l’atmosfera, la magia. Soltanto in questa occasione si potrà assistere alle veraci danze rituali eseguite da chi sente e conosce la Tradizione. In effetti, se non si crea quella particolare atmosfera, né il Paganese né i conterranei Sanmarzanesi, Sarnesi, Valentinesi, Nocerini e neppure i Vesuviani e i Napoletani, si esibiranno mai per dare spettacolo.

La tammurriata

La tammurriata è una danza di corteggiamento d’Amore, quindi di Fertilità. È accompagnata dal canto e dal ritmo e si svolge all’interno di un cerchio formato da persone che danzano suonando le castagnette (nacchere). Il cerchio indica il processo vitale dell’universo e di ogni sua creatura e la danza al suo centro è l’espressione della sostanza del suo movimento, ossia l’amore.

I Canti ‘a Figliola (canti celebrativi in onore della Vergine) in dialetto paganese, (molto assimilabile a quello napoletano come gran parte dell’intera cultura locale) restano la base del cantato delle Tammurriate: nell’antichità rappresentavano le invocazioni alla Grande Madre, oggi alla Madre di Dio.

A portare la tradizione della danza e della tammurriata sarà l'associazione Nakkaria di Francesco Cordiano

L'idea del progetto Nakkaria nasce dalla voglia e dal desiderio di Francesco Cordiano e Giuseppe Baiardini di far conoscere, recuperare e di scoprire quelle che sono le radici, le tradizioni, quelle del sud Italia e in particolar modo, quelle di Pagani. Lo scopo principale dell'assoziazione è quello di valorizzare il territorio della Valle del Sarno, con la musica e i balli tradizionali, ma anche di portare avanti, con le nuove generazioni, un progetto di crescita e consapevole conoscenza del proprio territorio e delle sue origini. Attraverso la danza, la maestra Assunta Annunziata e il maestro Giuseppe Baiardini, guidano il corpo di ballo, accompagnati dal suono incalzante delle tammorre, guidate dal maestro Francesco Cordiano. Un connubio unico di musica e danza che incantano e coinvolgono,

(Fonte delle notizie Gerardo Sinatore)

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