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Al Cairo trattativa a cinque per una tregua a Gaza

07 Maggio 2024 Author :  

Una fonte egiziana di alto livello ha detto all'emittente statale Al Qahera che "Il Cairo sta ospitando incontri con la partecipazione di delegazioni del Qatar, degli Stati Uniti e di Hamas per completare le discussioni verso il raggiungimento di una tregua globale a Gaza".

In precedenza, una fonte israeliana citata dai media locali ha sottolineato che la proposta di accordo di Hamas "è inaccettabile" ma una delegazione israeliana andrà al Cairo per condurre "una valutazione sulla capacità di Hamas di cambiare le sue posizioni".

Già ieri il Gabinetto di guerra aveva definito la proposta di accordo della fazione islamica "lontana dai requisiti necessari per Israele".

E oggi infatti il premier Benyamin Netantahu ha spiegato che per il suo governo "l'ingresso a Rafah serve a due principali obiettivi di guerra: il ritorno dei nostri ostaggi e l'eliminazione di Hamas", aggiungendo che "la proposta di ieri di Hamas mirava a silurare l'operazione a Rafah. Non è successo". Il premier ha poi detto di aver dato istruzioni alla delegazione al Cairo di "essere ferma sulle condizioni necessarie per la liberazione dei nostri ostaggi e sui requisiti essenziali per la sicurezza di Israele".

"Israele - ha aggiunto - non accetta una proposta che mette in pericolo la sicurezza dei nostri cittadini e il futuro del Paese". Della delegazione israeliana fanno parte membri del Mossad, dello Shin Bet e dell'Idf.

Un responsabile di Hamas ha definito i colloqui del Cairo come "l'ultima possibilità" per Israele di recuperare gli ostaggi. E nel frattempo il portavoce delle Brigate Al-Qassam Abu Ubaida ha annunciato che una donna israeliana di 70 anni, Judy Feinstein, ostaggio di Hamas, "è morta per le gravi ferite riportate con un altro ostaggio in un bombardamento dell'Idf sul luogo in cui erano detenuti un mese fa". Lo riporta la radio turca Tnt. Secondo quanto riferito, la donna sarebbe morta "in mancanza delle necessarie cure mediche a causa della distruzione degli ospedali nella Striscia di Gaza da parte di Israele". La donna, sarebbe rimasta gravemente ferita il 7 ottobre, curata a Gaza e, dopo essersi ripresa, riportata al luogo di detenzione e colpita durante un raid.

"L'occupazione di Rafah conferma l'intenzione dell'occupazione di interrompere gli sforzi di mediazione per il cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri, nell'interesse personale di Netanyahu e del suo governo estremista". Lo ha detto Hamas su Telegram. "Chiediamo all'amministrazione Usa e alla comunità internazionale - ha aggiunto - di esercitare pressioni sull'occupazione per fermare questa escalation che minaccia la vita di centinaia di migliaia di civili sfollati a Rafah e nell'intera Striscia di Gaza".

E infatti gli Stati Uniti hanno ribadito di essere contrari ad una nuova operazione israeliana a Gaza. Lo ha detto il portavoce per la sicurezza nazionale John Kirby in un briefing con la stampa. "Biden lo ha detto al premier israeliano nel colloquio di ieri", ha aggiunto il funzionario sottolineando che Washington "monitora la situazione con molta attenzione".

"I valichi di Rafah e Karem Shalom" per Gaza "devono riaprire il prima possibile", ha detto Kirby, sottolineando che gli Stati Uniti "esigono che ciò accada". In quanto alla trattaiva in corso al Cairo, ha sostenuto che "restano delle distanze, ma siamo ottimisti che si possa trovare un punto di incontro tra Israele e Hamas" sull'accordo per la tregua a Gaza.

Funzionari israeliani sostengono che l'amministrazione Biden era a conoscenza dell'ultima proposta di accordo sugli ostaggi e di cessate il fuoco negoziato da Egitto e Qatar con Hamas, ma non ha informato Israele prima che Hamas annunciasse di averla accettata ieri sera. Lo riporta Axios pur riportando che un alto funzionario statunitense ha negato dicendo che "i diplomatici americani sono stati impegnati con le controparti israeliane". L'episodio ha creato profonda delusione e sospetto in Israele riguardo al ruolo degli Usa nei colloqui per la trattativa sugli ostaggi e potrebbe influenzare negativamente l'andamento dei negoziati.

Abu Mazen fa appello agli Usa "per impedire alle autorità di occupazione israeliane di invadere Rafah e di sfollarne i cittadini". Lo ha detto Nabil Abu Rudeina, portavoce del presidente palestinese, ricordando che "il valico di Rafah e il resto del territorio di Gaza sono terra palestinese occupata in conformità con le risoluzioni sulla legittimità internazionale. L'occupazione, sostenuta dall'America con armi, denaro e copertura politica, insiste nel continuare a sfidare la legittimità internazionale, visto che il veto Usa la protegge".

"Un accordo tra Israele e Hamas è essenziale, un'opportunità cruciale che la regione - e il mondo - non può permettersi di perdere. Ma le cose si stanno muovendo nella direzione sbagliata. Sono turbato e angosciato dall'attività militare israeliana a Rafah. La chiusura dei valichi di Rafah e Karem Shalom è particolarmente dannosa per una situazione umanitaria già disastrosa, devono essere riaperti immediatamente". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, esortando Israele a "fermare qualsiasi escalation e impegnarsi nei colloqui diplomatici".

Le forze di difesa israeliane hanno confermato che anche l'altro importante valico di frontiera con Gaza, il valico di Erez, è stato chiuso. Lo afferma Sky News dopo la chiusura anche dei valichi di Kerem Shalom e Rafah. ActionAid denuncia che attualmente nessun aiuto è in grado di arrivare a Gaza. "Siamo seriamente preoccupati che l'intensificarsi dell'attacco a Rafah abbia portato alla chiusura di tutte le rotte degli aiuti verso Gaza", ha detto un portavoce. "Non arriva alcun aiuto umanitario, creando una situazione disastrosa per i 2,2 milioni di persone che già lottano contro la fame, le malattie e carenze mediche".

Dura condanna di Teheran
"L'Iran condanna l'attacco di Israele contro la città di Rafah a Gaza e ritiene che una mossa del genere punti a fare fallire gli sforzi internazionali per porre fine al genocidio e alla guerra a Gaza, per preservare gli interessi dei criminali sionisti". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani.

"Un attacco di questo tipo, che ha avuto luogo nonostante opposizione e avvertimenti a livello internazionale, indica la natura selvaggia del regime sionista, che non si impegna a rispettare alcuna norma internazionale ed è chiaramente la maggiore minaccia contro la pace e al sicurezza internazionale", ha aggiunto il funzionario della Repubblica islamica, come riferisce Irna.

"Il regime ammazza bambini di Israele e i suoi principali sostenitori, gli Usa, sono sicuramente responsabili degli attuali crimini e dello spargimento di sangue, soprattutto a Rafah, e dovrebbero essere ritenuti responsabili degli incidenti", ha sottolineato Kanani, chiedendo la fine immediata della guerra contro i palestinesi a Gaza e lanciando un appello alla comunità internazionale per velocizzare le azioni legali per processare e punire Israele. (Ansa)

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