Piano di Zona S1, la nomina e il compenso della dirigente Di Somma finiscono in Procura. Il gruppo Fratelli d'Italia ha attenzionato questa volta la massima carica del piano di zona. Già in passato, gli uomini di Cirielli, avevano chiesto il commissariamento dell'ambito S1 di cui Scafati è comune capofila. Più volte la gestione del piano era finita nella bufera e i suoi uffici erano stati controllati dalla Finanza: non ultimo l'esposto presentato in Procura che segnalava delle irregolarità al concorso che si sta svolgendo in questi giorni e che mira ad individuare alcune figure professionali da inserire nell'organico. Il Consigliere comunale Fdi di Scafati, Mario Santocchio ha sollecitato vari organi di controllo chiamati a verificare la legittimità della nomina della coordinatrice Maddalena di Somma, responsabile del Piano di Zona e il compenso che percepisce. La denuncia è partita all'indirizzo di Anac, Corte dei Conti, Prefettura e per conoscenza anche alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore.  L'esposto denuncia il mancato rispetto della Legge 114 del 2014, che ha introdotto l'obbligo della selezione pubblica per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali a tempo determinato. Per il consigliere Santocchio era  evidente la necessità di predisporre un avviso per l'individuazione del responsabile dirigenziale del piano di via Libroia.  In particolare, l’articolo 11 del decreto di legge 90/2014 ha introdotto l'esatta procedura da seguire per il conferimento dell’incarico, attraverso alcuni requisiti, in primis la selezione pubblica. 
Pertanto anche il piano, secondo l'esponente di FDI, ha l'obbligo di attivare queste specifiche procedure. Sotto la lente è finita la determina  del 24 aprile 2015 in cui veniva conferita dal sindaco del Comune di Scafati, Pasquale Aliberti, in qualità di Comune Capofila del Piano di Zona dei Servizi Sociali Salerno 1, l' incarico alla dipendente del Comune di Scafati Maddalena Di Somma , in aspettativa retribuita, la nomina quale professionista esterna, di “Coordinatore in posizione Dirigenziale, con indennità ad personam di 50mila euro”. Tale nomina, avallata dal Coordinamento del Piano in data 20 marzo 2015, sarebbe avvenuta in violazione del decreto di legge 90/2014. Oltre la nomina sarebbe stato attenzionato anche il compenso della dirigente Di Somma, da qui la denuncia anche alla Corte dei Conti, al fine di individuare eventuali danni erariali . Per il consigliere comunale Santocchio la dirigente Di Somma starebbe percependo un doppio compenso che non le spetterebbe. A supporto dell'esposto viene richiamato un parere dell'Aran (ente preposto in materia contabile) che, con propri orientamenti, ha chiarito che “le risorse del Fondo (destinate alla retribuzione di posizione e di risultato) relative a posti di organico di qualifica dirigenziale coperti da un dirigente con contratto a termine sono risparmiate dall’Ente e tornano a far parte delle risorse di bilancio e, quindi, possono essere utilizzate per coprire, a carico del bilancio dell’Ente, gli oneri derivanti dalla stipula del contratto con il dirigente a termine”. All'esposto sono stati allegati anche il decreto di nomina, riconfermato ad ottobre scorso, della dirigente e altra documentazione. Sono a rischio dunque tutti gli atti prodotti e controfirmati dalla dirigente Di Somma, qualora siano individuate eventuali responsabilità contabili, amministrative e penali.