di Danilo Ruggiero
Risarcimenti alle vittime della frana del 5 maggio del 1998, la Cassazione emana una seconda ordinanza ed enuncia il principio di diritto a cui, anche la Corte di Appello di Salerno, dovrà uniformarsi «Sussiste la responsabilità diretta della pubblica amministrazione per il fatto penalmente illecito commesso da una persona fisica appartenente all’amministrazione».
Un nuovo verdetto è stato emesso dalla Terza sezione civile della Corte di Cassazione riguardante la vicenda dei risarcimenti ai familiari delle vittime dell’alluvione di Sarno. Questa volta, gli Ermellini, hanno rimarcato con maggior vigore la decisione già assunta ed emanata con l’ordinanza del 29 novembre scorso. La controversia sottoposta al vaglio della Terza Sezione presieduta dal magistrato Giacomo Travaglino, è legata alla tragica scomparsa di Edoardo Aufiero, di soli 10 anni, che quella sera del 5 maggio di ventiquattro anni fa si era recato a casa della nonna, sita nella frazione di Episcopio. L’onda melmosa, scesa a valle dal Monte Saro, lo travolse mentre tornava indietro a prendere il giubbotto non lasciandogli scampo. Come il giovane Edoardo, persero la vita altri 137 abitanti a Sarno.
Dopo la sentenza di condanna della Corte di Appello di Napoli per l’ex sindaco di Sarno Gerardo Basile, le amministrazioni centrali dello Stato, quali la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’interno, hanno ritenuto errate le decisioni del Tribunale Civile e della Corte di Appello di Salerno che avevano escluso la domanda di regresso (accolta solo ai danni dell’ex sindaco) nei confronti del Comune di Sarno per recuperare le somme corrisposte ai familiari delle vittime della frana.
Pertanto, a cavallo tra gli anni 2020 e 2021, è iniziata la raffica di ricorsi in Cassazione da parte dell’Avvocatura dello Stato in rappresentanza del Governo e del Viminale. Tra questi ricorsi, c’è quello legato alla scomparsa di Edoardo culminato con l’ordinanza del 1 dicembre scorso.
Gli Ermellini, attenendosi alle statuizioni e al tenore dalla precedente pronuncia, hanno voluto chiarire con più decisione l’interpretazione già resa, sancendo un principio «Va enunciato il principio di diritto, secondo cui sussiste la responsabilità diretta della pubblica amministrazione ai sensi dell’art. 2043 c.c., per il fatto penalmente illecito commesso dalla persona all’amministrazione, tale da far reputare sussistente l’immedesimazione organica con quest’ultima, non solo in presenza di formale provvedimento amministrativo, ma anche quando sia stato illegittimamente omesso l’esercizio del potere autoritativo».
A tal riguardo, l'esposizione del principio di diritto, come in questa seconda ordinanza, è di rilevante importanza pratica. Infatti, il giudice del giudizio di rinvio, non avrà altra possibilità di scelta che applicare, alla fattispecie concreta, la norma nel senso in cui è stata interpretata dalla Corte di cassazione nella propria ordinanza. Tradotto in parole povere, la Corte di appello di Salerno dovrà uniformarsi al principio di diritto ed “autorizzare” la rivalsa dello Stato nei confronti del Comune di Sarno con un enorme esborso economico per il Municipio. La pronuncia della Cassazione, tra l’altro, appare ancor più netta e definitiva, rispetto alla precedente, in tale passaggio «Non vi è ostacolo all’esercizio dell’azione di regresso da parte delle Amministrazioni statali». Per la morte del piccolo Edoardo, il Tribunale di Salerno riconobbe un risarcimento di 500 mila euro da pagare in solido tra i coobbligati. In virtù della pronuncia della Cassazione, dunque, tremano le casse dell’Ente di Palazzo San Francesco messe a rischio, e non solo da tale giudizio, da una potenziale azione di recupero crediti da parte dello Stato.