Risse e paura in pieno centro cittadino a Sarno, sulla questione interviene il consigliere comunale di opposizione di Forza Italia Maria Rosaria Aliberti.
"E tutto accade nel silenzio di chi dovrebbe governare. - scrive Maria Rosaria Aliberti consigliere comunale di Forza Italia -
Ogni giorno Sarno assiste a nuovi episodi di violenza, furti, risse. Il centro della città, un tempo simbolo di vita e di incontro, oggi è un luogo di paura. E mentre cresce il disagio, l’amministrazione resta immobile, incapace di governare un fenomeno che ormai è sfuggito di mano.
A Sarno il problema non è l’immigrazione: è l’abbandono.
È l’assenza di regole, di controlli, di politiche serie. Da anni la città vive un aumento delle presenze extracomunitarie senza che il Comune abbia mai affrontato la questione in modo organico e trasparente.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: centro storico degradato, case sovraffollate, convivenze forzate, tensioni quotidiane.
È questo il volto di un’amministrazione che ha smesso di governare.
Non si può parlare di integrazione quando decine di persone vivono in condizioni precarie, senza censimento, senza controlli sanitari, senza un piano di inserimento nel tessuto cittadino.
Così nascono le paure, i conflitti, la rabbia.
E a pagarne il prezzo sono tutti: i cittadini italiani, che vedono peggiorare la qualità della vita, e gli stessi stranieri regolari, onesti e lavoratori, che finiscono ghettizzati insieme a chi vive fuori dalle regole.
Chi governa Sarno non può più fingere di non vedere.
È una bomba sociale pronta a esplodere, e il tempo per intervenire sta finendo.
Ogni giorno si registrano risse, furti, aggressioni: episodi che non sono più meccezioni, ma il segno di un sistema fuori controllo.
Mentre il sindaco e la sua maggioranza continuano a minimizzare, la città perde sicurezza, ordine e dignità.
Serve subito un censimento degli alloggi e degli occupanti, per sapere chi vive sul territorio e in quali condizioni.
Serve un piano di sicurezza urbana con presidi costanti della polizia locale e nuovi sistemi di videosorveglianza nelle aree più critiche.
Serve un programma di integrazione vero, fatto di regole e percorsi di legalità, non di slogan.
Sarno non è razzista: Sarno è stanca.
Stanca di promesse, di silenzi, di un degrado che cresce insieme alla sfiducia.
Essere accoglienti non significa chiudere gli occhi davanti al disordine: significa garantire regole, rispetto e sicurezza per tutti.
Chi governa deve scegliere: o ristabilire l’ordine, o assumersi la responsabilità del caos.
Noi non intendiamo restare a guardare.
Perché la convivenza non si costruisce con l’abbandono, ma con la responsabilità".