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Sandra Milo, una vita da romanzo

23 Febbraio 2024 Author :  

di Francesco Apicella

Qui giace una donna libera e un po’ pazza che è stata capace di essere felice. Mi piacerebbe che sulla mia lapide fossero scritte queste parole” disse Sandra Milo in un’intervista del 2019. Sandra all’anagrafesi chiamava Salvatrice Elena Greco. Le fu dato il nome Salvatrice perché la tradizione siciliana imponeva che il primo figlio si dovesse chiamare Salvatore, se maschio,e Salvatrice, se femmina. Appena le fu possibile, con la scusa di trovare un nome d’arte più appropriato, cambiò il suo nome e cognome e scelse di chiamarsi Sandra Milo; Sandra perché era un nome composto di due sillabe, la prima dolce e morbida, la seconda dura e determinata. Due sillabe che rispecchiavano in pieno le caratteristiche principali del suo carattere. Il cognome Milo lo scelse dopo che aveva posato, a Tivoli, per un servizio fotografico, in cui era coperta di foglie e un giornale aveva intitolato il servizio La Milo di Tivoli. Sin da bambina la Milo era bellissima.

A 15 anni sposò il marchese Rodrighiero

Nel 1948, a 15 anni, grazie a una dispensa papale, sposò il marchese Cesare Rodrighiero e rimase subito incinta ma il bambino morì appena nato a causa del parto prematuro. I due si separarono dopo soli 21 giorni e, in seguito, molti anni dopo, ottennero l’annullamento dal Tribunale della Sacra Rota Romana. Nel 1954 conosce il produttore greco Moris Ergas, con cui avrà una lunga e tumultuosa relazione che dura 11 anni e che, poi, finisce in malo modo. A quell’epoca la legge non tutelava le madri dei figli nati fuori dal matrimonio, che potevano essere riconosciuti solo da uno dei due genitori mentre l’altro doveva rimanere ignoto. Deborah, la bambina nata dalla loro relazione fu riconosciuta solo dal padre e sul certificato di nascita risultava “di madre che non vuol essere nominata”. Quando Sandra si separò da Moris Ergas, lui per ripicca prese la bambina e la portò con sé in Grecia, impedendole perfino di vederla. Era il 1966, disperata, Sandra scrisse a Pietro Nenni, uomo politico di cui condivideva le idee e che stimava moltissimo, un’accorata lettera in cui prendeva le parti di tutte le madri nelle sue condizioni, cancellate da una legge che non considerava la maternità un diritto: «Mi sento una povera cosa piena di vergogna e di dolore, meno ancora di quelle madri che abbandonano i figli ai brefotrofi e, quando se ne ricordano e li rivendicano, è dato loro il diritto di riconoscerli. Io niente, perché non esisto». Nel 1968, quando il PSI andò al governo con la DC, un motociclista con un mazzo di fiori portò questa lettera da Montecitorio all’ospedale dove Sandra era ricoverata perché stava male:” Cara signora, in questo momento si sta votando una legge sul diritto familiare. Come ogni legge è un compromesso, ma è pur sempre una legge». Firmato Pietro Nenni. Moris Ergas le dà filo da torcere per l’affidamento della figlia Deborah e solo dopo 44 processi lei riesce a vincere la battaglia.

Il Matrimonio con Ottavio De Lollis durò 13 anni

Nel 1967 incontra Ottavio De Lollis, uno studente di medicina più giovane di lei, appartenente ad un’importante e colta famiglia romano-abruzzese, se ne innamora e vorrebbe sposarlo ma non può farlo se prima non ottiene l’annullamento delle prime nozze. (Il divorzio arriverà in Italia solo nel 1974, n.d.r) Per accelerare i tempi dell’annullamento si reca dal prefetto del Supremo Tribunale della segnatura apostolica e minaccia di buttarsi sotto l’auto del Papa, se non le concedono l’annullamento del primo matrimonio. La prendono sul serio e, finalmente, la Sacra Rota le concede l’annullamento definitivo. Il matrimonio tra Sandra Milo e Ottavio De Lollis durò 13 anni, divorziarono nel 1981. Dalla loro unione nacquero due figli: Ciro e Azzurra.Quando Azzurra è nata” raccontava Sandra “io ero di sette mesi. Avevo avuto dei problemi durante la gravidanza. Partorisco una bambina piccolissima, meno di un chilo, ma muore. Cercano di rianimarla in tutti i modi, poi la avvolgono in una copertina per portarla nella cella mortuaria. C’è una suora, suor Costantina, che dice ai medici: ‘Datela a me!’ Prende quel fagottino e va verso la nursery. Prega la Madonna, perché siamo a maggio, e prega Madre Maria Pia Mastena, fondatrice delle suore del Santo Volto. Dopo mezz’ora sente un vagito! Il cuoricino di Azzurra miracolosamente ritorna a battere….”.. L’ episodio venne riconosciuto come miracolo dalla Chiesa e portò alla beatificazione di suor Maria Pia Mastena nel 2005 da parte di Benedetto XVI.

Si ritirò dal cinema per dedicarsi alla famiglia. Poi l'incontro con Fellini

Quando si sposò Sandra si ritirò dal cinema per dedicarsi solo alla famiglia e, per mantenere saldo il suo matrimonio, rinunciò alla carriera d’attrice.Nel 1973 Fellini la voleva per il ruolo della “Gradisca”, nel film “Amarcord”, le fece anche un provino a Cinecittà e andò benissimo. “Fellini mi voleva assolutamente” raccontò Sandra “ ma avevo garantito a mio marito e al Tribunale dei minori che non avrei più recitato. Avrei accettato senza esitazione la parte ma mio marito mi minacciò: ‘Se torni a fare cinema, non vedrai più i tuoi figli.Ti denuncio e dico che sei una sfascia famiglie. Rinunciai. Fu un dolore terribile, anche per Fellini: mi spedì un mazzo di cento rose rosse conuna lettera straziante”.Nel 1979 Alberto Lattuada la contattò per affidarle il ruolo di Wilma, la protagonista del film “La cicala”, Sandra provò anche i costumi di scena, era entusiasta , si sentiva già in sintonia con quel personaggio,ma, a causa del contenuto scabroso del soggetto, per non creare ulteriori attriti in famiglia, a malincuore, dovette rifiutare la parte. Il film fu interpretato da Virna Lisi che fu bravissima e ottenne, per la sua interpretazione, prestigiosi riconoscimenti dalla critica.

Sandra Milo conduttrice televisiva grazie all'amicizia con Craxi

Negli anni 80’ Sandra si dedica soprattutto alla conduzione televisiva. Grazie all’amicizia (e probabile relazione clandestina) con Bettino Craxi, leader del PSI, partito che al tempo influiva sulle scelte della Rai da dietro le quinte, Sandra conduce dal 1985 al 1989 la trasmissione pomeridiana per bambini “Piccoli fans”, ottenendo un grande successo. Sempre su Rai 2, conduce dal 1989 al 1990 il programma televisivo “L’amore è una cosa meravigliosa; il programma era in diretta e i telespettatori potevano intervenire da casa, telefonando in studio, per porre domande sul tema del giorno. Durante la puntata di lunedì 8 gennaio 1990, Sandra ricevette una terribile telefonata da una donna che l’avvisava che suo figlio Ciro era stato vittima di un brutto incidente stradale ed era ricoverato all’Ospedale San Giovanni di Roma ,in gravi condizioni. Spaventata a morte, Sandra scoppiò in lacrime e gridando:”Ciro,Ciro…” fuggì dallo studio per andare a soccorrere il figlio. La notizia, per fortuna, si rivelò falsa, era solo uno scherzo maligno, di pessimo gusto. La vicenda diventò un tormentone per Sandra, le sue urla disperate vennero riproposte da trasmissioni come Blob, Striscia la notizia e Target e in seguito ispirarono il titolo di una trasmissione satirica di Italia 1: “Ciro, il figlio di Target”.

Passa dalla Rai alla Fininvest

Negli anni 90’ Sandra passa dalla Rai alla Fininvest-Mediaset, conducendo diversi programmi televisivi su Rete 4 (“Cari genitori”, “Giorno di festa”). Negli anni 2000, per continuare ad aiutare la famiglia, ha partecipato a diversi reality:”Ritorno al presente”, nel 2005, su Rai 1, arrivando seconda, “L’Isola dei famosi 7” su Rai 2, nel 2010, e ”Quelle brave ragazze”nel 2022, su Sky, con Mara Maionchi e Orietta Berti, che nel 2023 fu sostituita da Marisa Laurito. E sempre nel 2023 entra nel cast della serie televisiva “Gigolò per caso”,trasmessa on demand su Prime Video; senza risparmiarsi niente, lo scorso dicembre conduce per 40 minuti una puntata di “Bella Mà” su Rai 2 al posto del conduttore Pierluigi Diaco, interagendo e confrontandosi con i ragazzi in studio. Nel 2006 debutta in teatro con la piece “8 donne e un mistero”, con Nadia Rinaldi e Corinne Clery l’esperienza teatrale le piace tantissimo e negli anni seguenti continua a dedicarsi al teatro, lavorando a pieno ritmo sulle tavole del palcoscenico, fino al 2018:“Il letto ovale”, “Fiori d’acciaio”,” Il club delle vedove”, “Federico…come here”, “Una fidanzata per papà” e tante altre commedie di successo. Tra le sue tante passioni c’era anche quella per il cibo e la cucina. E’ stata per due anni nel cast di Mini Green Chef, la web serie prodotta da Terra Orti TV e nell’autunno del 2023 ha affiancato Anna Moroni nella serie “Senti che fame! Nonna, pensaci tu !”, trasmessa da Food Network. Era un’ottima cuoca e si dice che, come preparava lei il pollo con i peperoni, non era seconda a nessuno.

La passione per la scrittura

Un’altra delle sue passioni era la scrittura; scriveva soprattutto poesie, pubblicate , per la prima volta nel 1991 e, poi, ripubblicate nel 2019 con il titolo”Il corpo e l’anima”. Nel 1982 scrisse il libro “Caro Federico”, in cui raccontava la storia d’amore tra Fellini e un’attrice che aveva evidenti segni autobiografici. Nella puntata del programma televisivo “Porta a Porta”del 29 ottobre 2009 Sandra ha dichiarato pubblicamente di essere stata per 17 anni l’amante segreta di Federico Fellini. Svanita solo all’apparenza e per ruolo cinematografico,Sandra, nella vita era una donna intelligente, colta, saggia, appassionata, esplosiva, di rara simpatia, solare, sempre col sorriso sulle labbra e pronta a vedere il bicchiere mezzo pieno, anche nei momenti più difficili della sua vita. “Nella sua vita è stata una paladina dei diritti civili, combattendo la violenza contro le donne, lottando contro l’omofobia (nel 2021 è stata madrina del festival LGBTQ+”Lovers” di Torino), la discriminazione e in favore dei figli avuti fuori dal matrimonio» ha ricordato Deborah, la sua primogenita, giornalista televisiva. L’11 febbraio 2007 la Milo, durante una intervista tv su Canale V, nel programma “Buona domenica”, raccontò di aver aiutato la madre in fin di vita a morire. "Mia madre si stava consumando” disse allora l'attrice con gli occhi pieni di lacrime. “Cosi', mi chiese di aiutarla a morire. Mi ha fatto uscire dalla stanza, ed è morta, sola, come lei voleva. So che c'è molta gente a favore dell'eutanasia e molta contro, ma come si fa a dire 'no' se sai che quella persona non avrà scampo a causa del male che l'ha colpita? La gente deve poter morire con dignità. Addio Sandra, il cinema, il mondo dello spettacolo e tutti quelli che ti volevano bene piangono la tua assenza, con te se ne va una parte del nostro cuore e ci mancherà il tuo sorriso, la tua voce da bambina , la tua semplicità, la tua saggezza e il tuo candore di eterna ragazzina. La tua bravura di attrice la ritroveremo sempre, inossidabile, nei tuoi film.

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